XABI ALONSO, IL NUOVO SACERDOTE


Toccherà dunque a Xabi Alonso, presentato ufficialmente ieri ma in odore di Real Madrid già da mesi, raccogliere la pesante eredità di recitare messa per la sconfinata e un tantino abbacchiata tifoseria blanca.

Il ritorno dell’ex-centrocampista spagnolo a Valdebebas - dove aveva iniziato la sua carriera di allenatore guidando formazioni giovanili del club nella stagione 2018-19, prima di passare alla seconda squadra della Real Sociedad e infine approdare al Bayer Leverkusen – si è consumato con una conferenza stampa all’insegna della sobrietà e del dico-e-non-dico. E non poteva essere altrimenti, se ci pensiamo bene.

Xabi Alonso lascia il Bayer dopo aver condotto il club delle aspirine al suo primo titolo assoluto in Bundesliga nell’anno del centenario della fondazione dello stesso (1904). La stagione 2023-24 è stata quella dei record, per i rossoneri di Leverkusen. Mai nessuna squadra aveva vinto il titolo di Germania senza perdere alcuna partita e mai nessuna squadra in Europa aveva conseguito una striscia di imbattibilità di 51 incontri consecutivi. L’unica sconfitta è arrivata nella finale di Europa League, per mano dell’Atalanta. Per il resto: doppietta campionato-coppa nazionale e, all’inizio del 2024-25, Supercoppa di Germania. Poi la squadra ha tirato un po’ il fiato, in Bundesliga non è praticamente mai stata in lotta per la conferma del titolo mentre in Champions League si è classificata al 6° posto dopo il mega-girone ma ha avuto la sfortuna di pescare il Bayern Monaco negli ottavi, che l’ha nettamente eliminata.

Dunque, al Real arriva un uomo abituato a vincere, sia da giocatore (Champions League e campionato con Liverpool e Real Madrid, tre campionati con il Bayern Monaco) che da allenatore. E questa è già una bella notizia. Per tutto il resto, occorrerà attendere anche se la prima scadenza, ovvero il Mondiale per Club, è già imminente.

La filosofia di calcio espressa al Bayer sembra abbastanza chiara: pressing alto, sfruttamento delle fasce laterali, rapido ribaltamento del fronte e difesa a 3. Tuttavia, stando alle sue prime parole da tecnico madridista, Xabi Alonso sembra un sacerdote più incline al dubbio che votato alla fede incrollabile e quando ha parlato di “versatilità e capacità di trasformazione all’interno della gara e dei momenti della stessa” ha messo in chiaro che non ci saranno dogmi indissolubili.

Il resto, come sempre, lo farà il mercato e sarà fin da oggi interessante cercare di capire se il tecnico darà indicazioni in questo senso (quasi scontato) ma soprattutto se la dirigenza (leggi Florentino Perez) vorrà e potrà recepirle. Per ora, alle ufficializzazioni di Alexander-Arnold e Hujisen dovrebbero seguire nelle prossime ore quelle di Alvaro Carreras e Nico Paz. Bene, a mio avviso, ma non benissimo. Perché mancano ancora un altro terzino sinistro, un altro difensore centrale (nel caso in cui si giocasse veramente a tre) e un centrocampista-faro. Poi, l’attacco può anche andare bene così com’è, se è vero che Xabi Alonso ha già in mente come far coabitare Vinicius e Mbappé esaltando entrambi.

Non ci resta che attendere. Perché sulla carta siamo tutti bravi, ma è il campo a decidere.  

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