ANGELO STILLER E GLI ALTRI

Tra i nomi ricorrenti associati al mercato del Real Madrid c’è quello di Angelo Stiller

Chi? 

Sì, Angelo Stiller. Che già qualcuno, scherzandoci su, confonde con l’attore Ben Stiller.

Classe 2001, Stiller è nato a Monaco di Baviera e cresciuto calcisticamente nel Bayern, che lo ha ceduto nel 2021 all’Hoffenheim. Dopo due stagioni nel Baden-Württemberg, il centrocampista viene acquistato dallo Stoccarda, appena scampato alla retrocessione nella Seconda Divisione tedesca. Nella stagione 2023-24 lo Stoccarda chiude sorprendentemente al secondo posto, qualificandosi per la Champions League, e Stiller totalizza 31 presenze. Nel 2024-25 la squadra biancorossa non è in grado di ripetere l’ottimo cammino in Bundesliga e in Champions League non supera la prima fase ma si "consola" con la conquista della Coppa di Germania.

Centrocampista mancino di eccellente qualità tecnica, Angelo Stiller è stato raccomandato al Real Madrid nientemeno che da Toni Kroos, di cui eventualmente proverebbe a raccoglierne l’eredità. Qualora dovesse arrivare, sarebbe l’undicesimo tedesco a indossare la camiseta blanca.

Il primo, in ordine di tempo, fu Günter Netzer. Stella controversa del Borussia Mönchengladbach e della nazionale tedesca, Netzer viene ingaggiato nell’estate del 1973 e disputa tre stagioni con i blancos, culminate con la conquista di due Liga e due Coppe del Re (che allora si chiamava Coppa del Generalissimo). L’anno seguente, il club portò in squadra anche Paul Breitner, fresco campione del mondo con la sua nazionale e vincitore della Coppa Campioni con il Bayern. La sua inclinazione politica verso l’ideologia di sinistra va in contrasto con la volontà di giocare in un paese retto da una giunta militare di destra ma Breitner giustifica il passaggio al Real con la necessità di migliorarsi tecnicamente. Pur essendo un terzino sinistro, con Miljanic viene spostato a centrocampo ed è parte attiva della squadra che vince due campionati consecutivi ma nella terza stagione il rendimento suo e della squadra cala e nell’estate del 1977 torna in Germania.

Contemporaneamente alla partenza di Breitner, un altro tedesco arriva a Madrid. Si tratta di Uli Stielike, 23enne centrocampista del Borussia Mönchengladbach. Stielike è un duro ma fin da subito dimostra un forte attaccamento alla maglia nonché una professionalità indiscutibile. I suoi sono gli anni in cui viene a mancare Santiago Bernabeu, gli anni in cui il Real domina in Spagna (nonostante a Barcellona ci siano Cruyff e Neeskens) ma in Europa non va oltre una finale di Coppa Campioni persa contro il Liverpool. Dopo 3 Liga consecutive, arrivano quattro stagioni di vacche magre ma nell’ultima (1984-85) Stielike è fra i protagonisti della prima vittoria in Coppa UEFA, con le grandi rimonte al Bernabeu. Uli chiuderà la carriera in Svizzera, al Neuchatel, e quando affronterà Juanito da avversario potrà finalmente palesare il suo scarso feeling con l’attaccante spagnolo.

Quattro anni dopo la partenza di Stielike, il quarto tedesco a vestire la maglia bianca è Bernd Schuster. Il centrocampista di Augsburg viene da 8 stagioni consecutive al Barcellona e la tifoseria madridista non vede di buon occhio l’operazione. Un po’ come Netzer, Schuster è un tipo particolare e c’è pure il timore che il suo inserimento in squadra possa incontrare difficoltà. Invece Bernd prende subito in mano la situazione e si rende protagonista di una prima stagione quasi perfetta: triplete nazionale (Liga, Coppa e Supercoppa) macchiato dalla disastrosa serata di San Siro contro il Milan di Sacchi, un 5-0 pesantissimo che vale l’esclusione dalla Coppa Campioni. L’anno successivo altra Liga prima di trasferirsi sull’altra sponda del Manzanares e diventare l’unico straniero ad aver indossato la casacca di Barcellona, Real a Atletico.

Sei anni dopo Schuster (che con il Real conquisterà anche una Liga da allenatore), la dirigenza blanca torna a sondare il mercato tedesco e ingaggia dal Colonia il portiere Bodo Illgner. Campione del mondo a Italia ‘90 con la sua nazionale, Illgner resta a Madrid dal 1996-97 al 2000-01 e sarà l’estremo difensore titolare nella Septima di Amsterdam.

Il sesto della lista è il difensore Christoph Metzelder, il cui passaggio a Madrid risulterà quasi impalpabile; tre annate (dal 2007-08 al 2009-10) e appena 31 presenze complessive. Dopo Metzelder, nell’estate del 2010 il Real raddoppia e ingaggia contemporaneamente due centrocampisti della nazionale tedesca: Sami Khedira dallo Stoccarda e Mesut Özil dal Werder Brema. È il Real di Mourinho, chiamato nella doppia impresa di rivaleggiare con il Barcellona di Guardiola e del tiki-taka e di ritrovare spirito e identità. I due saranno colonne importanti di questo processo, anche se con l’insediamento successivo di Ancelotti il primo vedrà ridursi il minutaggio e il secondo si trasferirà all’Arsenal.

Gli ultimi tedeschi sono passato recente e presente. Di Toni Kroos e Antonio Rudiger è abbastanza inutile parlare. Kroos è quello con il maggior numero di partite disputate in camiseta blanca (465 in tutte le competizioni), Rudiger sarà anche nella prossima stagione un punto di riferimento al centro della difesa.

Nei prossimi giorni sapremo se Stiller si aggiungerà alla lista.

 

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